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COMUNICATORE ZOE

LA COMUNICAZIONE COME SCAMBIO SOCIALE

Tra gli strumenti di CAA, le tecnologie per la comunicazione sono spesso preziose risorse che, integrate nei progetti
educativi-abilitativi o riabilitativi, facilitano i processi di apprendimento, permettono lo sviluppo e il potenziamento di abilità
funzionali e forniscono una base di lavoro su cui impostare il trattamento, indipendentemente dal metodo scelto, consentendo
dunque di migliorare la qualità del lavoro nel perseguire obiettivi a breve e lungo termine.
ZOE … UN COMUNICATORE COMPLETO PER OGNI ESIGENZA
ZOE ha come obiettivo quello di garantire la comunicazione in persone con complessi bisogni comunicativi (CBC), attraverso un
supporto aumentativo e alternativo al linguaggio verbale.
ZOE consente infatti di usufruire di un vocabolario visivo che può essere suddiviso in categorie e personalizzato con associazione
di immagini (simboli, foto), testo scritto e voce, da utilizzare sia nella comunicazione in entrata (facilitare l’informazione e la
comprensione), sia nella comunicazione in uscita (espressione della persona).
Dall’esperienza nel lavoro con la CAA e con persone con autismo e con gravi difficoltà nella comunicazione è nata l’esigenza di
rendere il software più vicino ai bisogni del bambino, del ragazzo, dell’adulto, per accompagnare la persona nello sviluppo delle
abilità di comunicazione, dai primi apprendimenti ad una comunicazione funzionale e in grado di aumentare la partecipazione
nei suoi contesti di vita.
ZO’È vuole supportare difficoltà comunicative attraverso un percorso che può essere personalizzato sulla base delle abilità
presenti ed emergenti, per compensare difficoltà attraverso i punti forza.
ZO’È, vista la possibilità di adattare e configurare il software personalizzandolo a seconda dei bisogni della persona, può essere
utilizzato con il bambino piccolo, con l’adolescente o con l’adulto.
Naturalmente, come sostengono anche Beukelman e Mirenda, è fondamentale, laddove possibile, che gli interventi basati sul
linguaggio e la comunicazione siano i più precoci possibili, così da permettere la costruzione dei requisiti sociali della
comunicazione.
Sempre secondo gli autori è necessario che l’intervento di CAA avvenga nel contesto e attraverso materiali ed attività motivanti, e
che vengano utilizzati ausili di comunicazione con uscita in voce (“Voice Output Communication Aid” – VOCA).
Per questo ZO’È permette l’uscita in voce attraverso la sintesi vocale incorporata o attraverso la possibilità di registrare un
proprio audio.
Il software, inoltre, installato su tablet 10 pollici Windows (con tastiera ad attacco diretto da utilizzare a bisogno) diviene un
comunicatore dinamico che può essere utilizzato in ogni contesto di vita della persona.
Una custodia in gomma protettiva antiurto munita di tracolla lo rende adatto ad essere trasportato da un luogo ad un altro così
da garantire una comunicazione funzionale nei vari ambienti di vita del soggetto.

Una caratteristica importante è l’estrema semplicità con la quale il software può essere programmato e configurato.
In pochi click e pochi passaggi si può costruire un materiale di comunicazione adeguato per la persona, senza tralasciare la
possibilità di personalizzare il materiale e le modalità di utilizzo.
ZO’È, dunque, con le sue caratteristiche, è uno strumento che si integra perfettamente nel progetto educativo-abilitativo
o riabilitativo della persona con CBC, in quanto favorisce lo sviluppo di abilità comunicative e attraverso di esse, permette
un lavoro su abilità cognitive, sociali, comportamentali e di autonomia.
ZO’È vuole supportare abilità di comunicazione funzionale ed aumentare opportunità di partecipazione e di interazione
sociale, permettere alla persona con complessi bisogni comunicativi la migliore comunicazione possibile e migliorare
la qualità della sua vita.

ZO’È, per adattarsi ai bisogni comunicativi attuali delle persone ed accompagnare verso obiettivi futuri è caratterizzato
da tre sezioni: ZO’È Classic, ZO’È Lite e ZO’È Pad.
Le prime due sezioni rientrano all’interno della comunicazione simbolica, mentre la terza fa riferimento alla comunicazione
alfabetica.

L’area ZO’È Classic come le altre sezioni del software è del tutto personalizzabile.
La comunicazione può essere organizzata in categorie all’interno delle quali possiamo strutturare il materiale visivo non solo
in singole pix (cioè immagini che rappresentano gli oggetti della categoria), ma anche in altre sottocategorie.
Si possono inserire, in home, anche immagini singole senza categoria.
Le immagini utilizzate possono essere simboli, foto precedentemente salvate sul computer, o con estrema semplicità foto
scattate al momento, direttamente dalla fotocamera che si attiva all’interno del programma.
Per ogni categoria o pix è possibile associare un testo scritto che comparirà sotto l’immagine (a scelta dell’utente) e un testo
che sarà letto all’attivazione della cella dalla sintesi vocale presente.
In alternativa alla sintesi vocale è possibile registrare un audio.
La sezione ZO’È Classic, inoltre, amplia le possibilità comunicative della persona, permettendo la costruzione delle frasi a
partire dal vocabolario visivo che abbiamo inserito (soggetto, verbo, ecc.) all’interno del programma.
La barra frasica consentirà di visualizzare la frase per immagini e di ascoltarla attraverso la sintesi vocale.

 

ZO’È Lite è un’area creata appositamente per consentire alla persona di apprendere l’utilizzo dello strumento, grazie alla
possibilità di inserire immagini di grandezza personalizzabile, anche a tutto schermo.
In questo modo si garantisce un apprendimento senza errori dove il soggetto toccando l’immagine può apprendere
l’associazione tra simbolo e referente e dunque sperimentare il potere comunicativo del suo comportamento.
La sintesi vocale potenzia l’apprendimento con il feedback uditivo.
Vi è anche la possibilità di registrare l’audio così che la voce che il soggetto ascolta sia quella del suo compagno di classe, di suo
fratello, del suo amico, collega o della persona stessa qualora sia presente un vocabolario di alcune singole parole ma non
utilizzate in modo funzionale.
ZO’È Lite, con la possibilità di modificare la grandezza delle immagini, permette anche un training all’utilizzo del pointing, al fine
di migliorare il gesto dell’indicazione nella selezione diretta e la precisione del movimento.
Dunque early communicators (comunicatori iniziali) e persone che si approcciano per la prima volta all’utilizzo di un ausilio
tecnologico di comunicazione possono beneficiare di ZO’È Lite per apprendere (nel caso di disabilità dello sviluppo) o
riapprendere (nel caso di persone nella fase iniziale di recupero dopo una severa lesione cerebrale) abilità comunicative di base
per incidere positivamente sul proprio ambiente e sulle persone presenti intorno a loro, a partire naturalmente da situazioni e
contesti altamente motivanti.
Iniziare ad apprendere modalità comunicative simboliche permette anche di ridurre eventuali conseguenze comportamentali
negative legate a problemi di comunicazione.

 

Infine, la sezione ZO’È Pad incontra i bisogni di chi mostra abilità di emergent literacy, di chi comincia ad approcciarsi ad una
comunicazione alfabetica ed in generale è utile per integrare alla comunicazione simbolica un training basato sulla scrittura
per lo sviluppo della comunicazione.
In questa area la persona lavora all’interno di un programma di scrittura facilitato, con la possibilità di usufruire di una sintesi
vocale (per la lettura di lettere, parole o frasi) e di associare ad ogni parola un’immagine.
Le ricerche ci mostrano l’importanza di garantire, a persone con complessi bisogni comunicativi, l’opportunità di partecipazione
a iniziali attività di lettura e di scrittura, anche attraverso l’utilizzo di ausili tecnologici altamente personalizzabili, al fine di
garantire l’accesso a programmi di scrittura con modalità facilitate.

Spesso invece alle persone con CBC questo accesso viene negato, compromettendo così la possibilità di apprendere che la
scrittura può essere utilizzata per codificare ed esprimere dei significati (Beukelman, Mirenda, 2016).
Fondamentale è il ruolo dell’operatore, nel dare tempo sufficiente per l’apprendimento, nell’utilizzare materiali ed attività
motivanti e nel costruire una relazione positiva, capace di incoraggiare la persona ed aumentare la sua autostima.
Le abilità di literacy apportano notevoli benefici alla persona con CBC con limitazioni nel linguaggio orale, infatti le abilità di
letto-scrittura ampliano in modo significativo le opzioni comunicative e forniscono supporti visivi utili all’apprendimento del
linguaggio, rafforzando la percezione di competenza da parte della persona e la sua autostima (Beukelman, Mirenda, 2016)